Try using it in your preferred language.

English

  • English
  • 汉语
  • Español
  • Bahasa Indonesia
  • Português
  • Русский
  • 日本語
  • 한국어
  • Deutsch
  • Français
  • Italiano
  • Türkçe
  • Tiếng Việt
  • ไทย
  • Polski
  • Nederlands
  • हिन्दी
  • Magyar
translation

Questo è un post tradotto da IA.

durumis AI News Japan

La storia del conflitto israelo-palestinese e le difficoltà nei negoziati di cessate il fuoco

  • Lingua di scrittura: Coreana
  • Paese di riferimento: Giappone country-flag

Seleziona la lingua

  • Italiano
  • English
  • 汉语
  • Español
  • Bahasa Indonesia
  • Português
  • Русский
  • 日本語
  • 한국어
  • Deutsch
  • Français
  • Türkçe
  • Tiếng Việt
  • ไทย
  • Polski
  • Nederlands
  • हिन्दी
  • Magyar

Il conflitto tra Israele e l'organizzazione armata islamica Hamas nella Striscia di Gaza, territorio autonomo palestinese, si è recentemente intensificato. Hamas ha sferrato un attacco su vasta scala contro Israele, causando grande shock, e in risposta l'esercito israeliano ha intensificato i bombardamenti sulla Striscia di Gaza. Anche Hamas ha lanciato numerosi razzi contro Israele, con un conseguente aumento continuo delle vittime da entrambe le parti.

Quali sono le cause di questa sanguinosa e reiterata contrapposizione tra Israele e Palestina? Le radici del conflitto risiedono nella lunga storia di scontri tra ebrei e arabi, che dura da oltre 2000 anni.

Nel XIX secolo, tra gli ebrei si diffuse il movimento sionista, che auspicava il ritorno nella terra di Palestina, dove si trovava l'antico regno, per fondarvi uno Stato. Durante la Prima Guerra Mondiale, la Gran Bretagna promise di sostenere la creazione di uno Stato ebraico, ma contemporaneamente fece promesse false agli arabi, garantendo loro l'indipendenza in cambio della lotta contro l'Impero Ottomano. Dopo l'Olocausto, il genocidio degli ebrei perpetrato dalla Germania nazista, il desiderio degli ebrei di stabilire una patria permanente divenne ancora più forte.

La fondazione dello Stato di Israele nel 1948, sulla terra palestinese, diede inizio a una vera e propria guerra tra arabi ed ebrei. 700.000 palestinesi furono costretti all'esilio, un evento tragico, e oggi vivono in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, sotto il controllo israeliano. In particolare, Gaza, con una popolazione di 2 milioni di persone in un territorio grande quanto un'isola, vive una situazione disperata, definita "prigione senza tetto".

Nel 2000, l'ingresso di Ariel Sharon, un politico di destra israeliano, in un luogo sacro islamico ha scatenato un nuovo conflitto, facendo crollare le speranze di pace costruite con gli accordi di Oslo. Anche all'interno della Palestina, dopo la morte di Arafat, leader moderato, Hamas ha vinto le elezioni nel 2006, segnando un'ascesa dei radicali. Hamas ha preso il controllo della Striscia di Gaza, mentre la Cisgiordania è governata da Fatah, che continua a negoziare la pace con Israele.

La collaborazione della comunità internazionale è fondamentale per risolvere il problema. Tuttavia, gli Stati Uniti, influenzati dal potente lobby ebraico interno e da ingenti aiuti militari forniti a Israele, hanno dato priorità all'accordo nucleare con l'Iran rispetto alla questione palestinese. Recentemente, però, si osservano segnali di cambiamento, con alcuni Paesi arabi, tra cui gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrain, che stanno instaurando o valutando la possibilità di stabilire relazioni diplomatiche con Israele.

Nonostante ciò, innumerevoli rifugiati palestinesi continuano a vivere in condizioni di estrema povertà. Per una soluzione, sono necessari reciproci compromessi da parte di Israele e Palestina. Al momento, i negoziati di cessate il fuoco sono in stallo, ma l'obiettivo finale deve essere la realizzazione di una soluzione a due Stati equa e giusta. La comunità internazionale deve mantenere alta l'attenzione e impegnarsi attivamente nella mediazione, perché è questo il compito che le compete.

durumis AI News Japan
durumis AI News Japan
durumis AI News Japan
durumis AI News Japan