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G7, accordo per sostenere l'Ucraina utilizzando i beni russi congelati... con un avvertimento anche alla Cina (Sankei Shinbun)
- Lingua di scrittura: Coreana
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Paese di riferimento: Giappone
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La dichiarazione dei leader adottata il 14 maggio scorso dal vertice del Gruppo dei Sette (G7) è stata fortemente influenzata dalla continua invasione dell'Ucraina da parte della Russia e dal sostegno che la Cina le sta fornendo. La dichiarazione afferma la legittimità dell'utilizzo dei beni russi congelati per sostenere l'Ucraina e, allo stesso tempo, evidenzia l'intenzione di affrontare con fermezza la Cina, considerata una delle cause della protrazione del conflitto.
Nella dichiarazione, il sostegno all'Ucraina attraverso l'utilizzo dei beni russi è stato definito "risarcimento". Si è sottolineata la "chiara obbligazione giuridica internazionale" della Russia di risarcire i danni causati all'Ucraina a seguito dell'invasione, rafforzando la legittimità di tale azione. È stato inoltre affermato che "non è corretto che la Russia decida se e quando risarcire i danni", lasciando intendere che l'Ucraina e i paesi occidentali sono in posizione di decidere i tempi e le modalità di pagamento dei risarcimenti.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha sottolineato riguardo all'utilizzo dei beni russi: "È un messaggio chiaro: non saranno i contribuenti europei a pagare per le conseguenze di questa guerra di aggressione, ma Putin (il presidente russo)". Alla luce della crescente "stanchezza da aiuti" nei paesi occidentali, si intravede anche l'obiettivo di contenere il malcontento dei cittadini contrari al prosieguo degli aiuti.
Inoltre, nella dichiarazione il G7 ha espresso preoccupazione per il fatto che le sanzioni volte a ridurre la capacità della Russia di continuare la guerra, attraverso il divieto di esportazione di materiali utilizzabili per la produzione di armi, stiano venendo "vanificate" dalla Cina. Dopo aver affermato che la Cina sta sostenendo l'industria della difesa russa, la dichiarazione ha espresso preoccupazione per le "gravi e ampie implicazioni per la sicurezza". I materiali importanti che provengono dalla Cina e da altri paesi verso la Russia rappresentano una minaccia a lungo termine per la sicurezza dell'Europa (secondo quanto affermato da un alto funzionario americano), non solo per l'Ucraina.
Inoltre, la dichiarazione ha menzionato la possibilità di sanzioni contro istituti finanziari cinesi che sostengono l'apparato militare russo. Un esperto di politica europea ha analizzato la dichiarazione del G7 affermando: "Con questa dichiarazione, il G7 ha lanciato un avvertimento alla Cina e ad altri paesi, sottolineando che la collaborazione con la Russia comporterà analoghe sanzioni".
Nel frattempo, la dichiarazione ha evidenziato la necessità di un quadro di sviluppo e utilizzo responsabile dell'intelligenza artificiale (IA) per scopi militari. Si teme che la Cina, che sta aumentando la pressione militare nello Stretto di Taiwan e che potrebbe accelerare lo sviluppo di sistemi di armi letali autonomi (LAWS) basati sull'IA, possa utilizzare l'IA per scopi militari. Poiché la diffusione dei LAWS potrebbe portare a decisioni immediate sull'uso della forza, con il rischio di un'escalation rapida dei conflitti, è necessario un intervento normativo tempestivo.